Il Garante privacy ha recentemente emesso una multa di 70mila euro nei confronti di una società produttrice di caffè che ha violato la privacy dei cittadini attraverso il telemarketing aggressivo.
Questa azione è il risultato di numerose segnalazioni e reclami da parte di utenti che hanno ricevuto chiamate indesiderate e fastidiose, spesso da numeri telefonici contraffatti. Molte di queste telefonate si sono verificate subito dopo l’acquisto di caffè da parte dei consumatori.
Telemarketing aggressivo: la nuova istruttoria del Garante privacy
L’indagine condotta dal Garante ha rivelato varie violazioni della privacy, tra cui l’uso improprio dei dati personali degli utenti per scopi di marketing senza il loro consenso e senza fornire un’adeguata informativa. Inoltre, la società non ha effettuato controlli preventivi per verificare se i numeri di telefono fossero registrati nel Registro pubblico delle opposizioni.
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La mancanza di tali precauzioni ha reso il processo di acquisizione dei dati da parte di terze parti ancora più problematico.
La multa di 70mila euro è stata comminata alla società per le sue gravi violazioni nel trattamento dei dati personali degli utenti. Inoltre, la società è tenuta a cancellare i dati acquisiti in modo illecito per scopi di marketing e adottare misure tecniche, organizzative e di controllo per garantire il rispetto delle normative sulla privacy durante l’intero processo.
Gli sforzi dell’Autorità nel contrasto al telemarketing aggressivo
Questa azione del Garante è solo uno degli esempi recenti delle sue iniziative per proteggere la privacy dei cittadini italiani. Nel corso degli anni, l’Autorità ha intensificato i suoi sforzi nel contrastare il telemarketing aggressivo e altre minacce alla privacy digitale.
Nel 2022, il Garante ha emesso un totale di 442 provvedimenti e 81 pareri, dimostrando un impegno costante nella tutela dei diritti fondamentali delle persone nel mondo digitale.
Il Garante ha anche affrontato questioni legate all’uso dei dati biometrici e ai sistemi di riconoscimento facciale, e ha sanzionato la società statunitense Clearview per 20 milioni di euro a causa dell’uso improprio dei dati biometrici e del monitoraggio degli italiani. L’Autorità ha prestato particolare attenzione alla protezione online dei minori, vigilando sull’età di iscrizione ai social media attraverso sistemi di age verification.
La privacy online è diventata un tema sempre più rilevante nella società moderna, ed è sempre più fondamentale che le autorità garantiscano che le nuove tecnologie siano al servizio delle persone e rispettino i diritti fondamentali.
Allo stesso tempo, il Garante si sta preparando a fronteggiare le sfide poste dall’intelligenza artificiale e sta lavorando per evitare che essa degeneri in un “totalitarismo digitale”.
Inoltre, il Garante sta cercando di creare un equilibrio tra la data economy e la monetizzazione della privacy, per garantire che la privacy rimanga accessibile a tutti, soprattutto ai più vulnerabili. L’obiettivo è proteggere la privacy in un mondo digitale in rapida evoluzione, dove la tecnologia può essere utilizzata per scopi benefici senza compromettere i diritti fondamentali delle persone.
In conclusione
Il Garante per la Privacy sta svolgendo un ruolo essenziale nel proteggere la privacy e i diritti dei cittadini italiani nel contesto sempre più complesso del mondo digitale.
Le recenti azioni e iniziative dell’Autorità dimostrano il suo impegno per affrontare le sfide della privacy online e garantire un uso etico e responsabile della tecnologia.
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