Il Garante privacy dà disco verde ai certificati anagrafici alle Poste, un servizio che riguarderà i Comuni sotto la soglia dei 15mila abitanti. Lo riporta la newsletter dell’Authority del 27 novembre 2023.
“Il via libera dell’Autorità di controllo italiana”, commenta Anna Cataleta, Senior Partner di Partners4Innovation (P4I), “allo schema di decreto del Ministro dell’Interno che prevede il rilascio dei certificati disponibili nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) anche presso gli sportelli di Poste Italiane ai cittadini dei Comuni con meno di 15mila abitanti, si colloca nel solco del lungo processo di evoluzione interpretativa delle disposizioni della disciplina della protezione dei dati personali”. Ecco cosa prevede lo schema di decreto del Ministro dell’Interno.
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Garante privacy: ok ai certificati anagrafici alle Poste
Il Ministro dell’Interno ha predisposto uno schema di decreto che, all’interno del progetto “Polis – case di servizi di cittadinanza digitale”, prevede che i certificati disponibili nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) possano essere rilasciati ai cittadini dei Comuni con abitanti inferiori alle 15mila unità, anche presso gli sportelli di Poste Italiane.
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“Nello specifico, il Garante privacy ha valutato con positività la previsione delle misure tecniche, organizzative e di sicurezza sulla protezione dei dati personali previste nello schema di decreto e individuate nella valutazione di impatto”, spiega Anna Cataleta.
L’Autorità ha offerto indicazioni durante le interlocuzioni con il Ministero dell’Interno, per assicurare il rispetto della disciplina in materia di protezione dei dati personali.
Nel concedere il proprio parere favorevole, l’Autorità ha giudicato opportune ed adeguate le misure tecniche, organizzative e di cyber sicurezza sulla protezione dei dati personali che lo schema di decreto prevede e che la valutazione di impatto ha identificato.
Lo schema di decreto del Ministro dell’Interno
Lo schema di decreto tiene presente i suggerimenti dell’Autorità della Privacy. “Le valutazioni positive dell’Autorità altro non sono che una riprova del fatto che si sta assistendo a una crescente attenzione nei confronti della normativa data protection, le cui disposizioni sono sempre più spesso interpretate con maggiori spirito critico e consapevolezza”, conferma Anna Cataleta.
Il testo infatti prevede, in particolare, che il richiedente e i componenti della propria famiglia anagrafica possano richiedere i certificati anagrafici, in modalità da remoto tramite i servizi telematici di Poste Italiane. Soltanto i dipendenti di Poste, abilitati all’accesso alla Piattaforma Polis, sono gli operatori esclusivi all’erogazione è esclusivamente dei certificati anagrafici degli iscritti nell’ANPR.
“Importante, in tal senso -, conclude Anna Cataleta – è preferire sempre un approccio proattivo, volto ad anticipare il pieno rispetto delle disposizioni applicabili, evitando così di (re)agire a conseguenti inadempimenti e a tutte le conseguenze negative che tali inefficienze possono comportare”.
Come funziona il rilascio dei certificati
Gli addetti al rilascio dei certificati dovranno ottemperare a processi ad hoc di identificazione e autenticazione, anche attraverso l’uso di smart card crittografiche. Lo schema di decreto, inoltre, afferma che occorre la registrazione e la conservazione degli accessi alla piattaforma per la durata di 36 mesi, assicurando la tracciabilità delle operazioni svolte.
La richiesta del certificato prevede che i cittadini si rechino di persona agli sportelli dedicati di Poste Italiane. L’identificazione avviene tramite presentanzione del proprio codice fiscale e di un documento di riconoscimento. Dopo la verifica dell’identità del richiedente, l’operatore di Poste potrà stampare il certificato.
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