Tre falsi miti di cybersecurity di V2X e ricarica intelligente
2023-12-12 01:15:26 Author: www.securityinfo.it(查看原文) 阅读量:7 收藏

Tre falsi miti di cybersecurity di V2X e ricarica intelligente

Dic 11, 2023 Approfondimenti, Attacchi, Hacking, Minacce, RSS, Tecnologia


Le tecnologie V2X (Vehicle-to-everything), ovvero tutti i sistemi che consentono l’integrazione tra i veicoli e altre entità, e la ricarica intelligente hanno il potenziale di migliorare la sicurezza su strada e l’efficienza energetica. Dal punto di vista della cybersecurity, però, queste soluzioni sono esposte a diversi rischi.

Gli attacchi contro queste tecnologie mirano a interrompere il servizio per causare incidenti, sottrarre dati sensibili e, nei casi più gravi, prendere il controllo del veicolo.

C’è ancora molta confusione sulle minacce informatiche da affrontare e risulta quindi difficile valutare rischi e benefici delle tecnologie. In occasione del webinar Clean Energy Club organizzato da Hive Power, fornitore di soluzioni innovative per le reti intelligenti, Micheal Mueller, CEO e co-fondatore di Magility, ha sfatato alcuni falsi miti sulla sicurezza di queste tecnologie.

V2X e ricarica intelligente: i falsi miti di sicurezza

Uno dei falsi miti riguardo queste tecnologie è che siano sicure. Mueller ha ricordato che V2X e ricarica intelligente sono più interconnesse rispetto alle tecnologie precedenti, il che inevitabilmente aumenta la superficie di attacco; a questo si aggiunge anche il fatto che, essendo basate sul software, possono soffrire di vulnerabilità note e non.

V2X - Credits: BiancoBlue - Depositphotos

Credits: BiancoBlue – Depositphotos

Gli attaccanti potrebbero intercettare le comunicazioni tra il veicolo e l’altra entità e manipolarle per ottenere informazioni sensibili o controllare il veicolo da remoto, causando incidenti. Per mitigare questi rischi è necessario usare protocolli di comunicazione robusti, implementare controlli di autenticazione e autorizzazione e aggiornare regolarmente il software.

Un altro falso mito discusso da Mueller è la convinzione che la cybersecurity di queste due tecnologie non sia ancora stata disciplinata; esistono in realtà precisi standard e regolamenti che mirano a garantire la sicurezza del V2X e della ricarica intelligente, come l’ECE 155 della Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite che stabilisce i requisiti di sicurezza informatica per i veicoli connessi e La norma ISO 21434 che delinea i processi e i requisiti di sicurezza informatica per lo sviluppo e il funzionamento di questi veicoli.

In futuro le normative evolveranno per coprire un maggior numero di casistiche, ma è necessario cominciare a studiarle e implementarle fin da subito.

Il terzo falso mito riguarda la responsabilità della cybersecurity, addossata sempre esclusivamente a produttori di veicoli o di ricarica; Mueller sottolinea che la sicurezza deve essere un impegno condiviso tra tutti gli attori coinvolti in questi sistemi, compresi i produttori di veicoli, i fornitori di servizi di ricarica e non per ultimi gli utenti finali, i quali hanno la responsabilità di usare in maniera sicura le auto e le stazioni di ricarica.

Se le aziende devono investire nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie di sicurezza innovative, anche i governi devono fare la loro parte studiando leggi e regolamenti per imporre agli stakeholder coinvolti di adottare le misure di protezione più adeguate.



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