Scoperti deepfake iraniani e cinesi per influenzare le elezioni americane
2024-5-17 17:15:26 Author: www.securityinfo.it(查看原文) 阅读量:10 收藏

Scoperti deepfake iraniani e cinesi per influenzare le elezioni americane

Mag 17, 2024 Approfondimenti, Attacchi, In evidenza, Minacce, News, RSS


A quattro anni di distanza dall’ultima campagna elettorale, l’intelligence statunitense ha rivelato di aver trovato deepfake dei governi cinese e iraniano mirati a influenzare il risultato delle elezioni.

La CNN riporta che i video non sono mai stati diffusi pubblicamente, ma l’intelligence U.S.A. aveva monitorato attentamente la situazione, per paura che il fenomeno esplodesse. Ora, a distanza di quattro anni, con l’intelligenza artificiale che è diventata molto più potente, il governo statunitense è ancora più preoccupato dalla diffusione di campagne di disinformazione tramite deepfake.

L’intelligence non ha rivelato il contenuto dei video né perché non siano stati diffusi durante le elezioni, ma ha spiegato che al tempo non ritenevano che quei deepfake riuscissero davvero a confondere gli elettori. Adesso, invece, la situazione è cambiata e c’è il timore reale che i governi oppositori possano influenzare le votazioni.

In questi quattro anni l’NSA (National Security Agency) ha continuato a monitorare gli sviluppi dei deepfake da parte di Cina e Iran, riuscendo a mantenere un livello di visibilità molto alto; ciononostante, l’intelligence ha affermato che non è così semplice individuare e rispondere alle anomalie.  

“La questione diventa quanto velocemente possiamo individuare un’anomalia e poi condividerla rapidamente con gli Stati Uniti”, ha dichiarato un ex funzionario statunitense alla CNN. “Stiamo vincendo la corsa contro una serie di avversari che potrebbero operare all’interno degli Stati Uniti? Questa è la sfida”.

elezioni usa

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Quanto preoccupano i deepfake?

I governi oppositori, in particolare quello iraniano, hanno diffuso informazioni false durante le elezioni del 2020 e hanno eseguito una serie di cyberattacchi contro le infrastrutture critiche. Il fatto che non abbiano pubblicato i video creati con l’IA potrebbe significare semplicemente che non erano convinti del risultato, quindi non sarebbe strano se ora, dopo quattro anni, tornassero all’attacco con risultati migliori.

Ma se è vero che l’intelligenza artificiale oggi può creare video quasi indistinguibili da quelli reali, è anche vero che il contenuto deve riuscire a raggiungere il pubblico giusto e comunicare messaggi che risuonino con i cittadini statunitensi.

Lee Foster, analista esperto in materia di operazioni di disinformazione online, ritiene che non ci siano delle evidenze che dimostrano che cinesi e iraniani siano diventati più bravi nel veicolare un messaggio e che le loro campagne siano più efficaci. Il collo di bottiglia rimane l’efficacia del contenuto e la capacità di diffondere i video nel momento giusto e verso il pubblico giusto, problema che l’IA non è ancora in grado di risolvere.

Resta il fatto che le elezioni americane sono un terreno fertile per la diffusione di fake news, e l’intelligenza artificiale sarà un aiuto importante per queste attività. Se da una parte l’intelligence non vuole esagerare l’impatto delle campagne contro gli elettori, dall’altra sarà comunque fondamentale monitorare attentamente la situazione per analizzare qualsiasi video o notizia sospetti.



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