Lug 09, 2024 Hacking, In evidenza, News, RSS, Tecnologia
I ricercatori di Avast hanno annunciato di aver individuato una vulnerabilità nello schema crittografico di DoNex e di averla sfruttata per creare un decryptor per il ransomware.
DoNex è figlio di numerose modifiche e rebrand derivanti da Muse, ransomware apparso per la prima volta nell’aprile 2022. Nel novembre dello stesso anno il malware si è evoluto per somigliare a LockBit 3.0, mentre a maggio 2023 è stato modificato ancora una volta prendendo il nome di DarkRace; infine, lo scorso marzo è apparso nella sua versione finale.
Il ransomware ha attaccato organizzazioni in diversi Paesi e, secondo la telemetria di Avast, è stato attivo per lo più negli Stati Uniti, in Italia e in Belgio.
I ricercatori hanno spiegato che la chiave di cifratura viene generata tramite la funzione deprecata CryptGenRandom() inclusa in Microsoft CryptoAPI. La chiave viene utilizzata poi per inizializzare la chiave simmetrica ChaCha20 e procedere con la cifratura dei file. Dopo che un file viene cifrato, il file della chiave simmetrica viene a sua volta cifrato con RSA-4096 e aggiunto alla fine del file.
Durante l’operazione di cifratura, tutti i file con dimensione massima di 1MB vengono cifrati interamente, mentre quelli più grandi vengono divisi in blocchi cifrati separatamente (cifratura intermittente).
Nel report la compagnia non ha specificato che tipo di vulnerabilità ha utilizzato per creare il decryptor, ma ha chiarito che la debolezza era già stata resa nota durante il Recon 2024 e che quindi non c’era più motivo di tenerla segreta.
Il decryptor di Avast funziona sia per DoNex che per tutti i suoi predecessori. Il tool è scaricabile direttamente dalla pagina del report e consente di ripristinare in pochi passi i file cifrati.