Un lettore, Marco, mi segnala il sito Inform24svi[zz].net (togliete le quadre se volete riottenere il nome originale del sito), che al momento in cui scrivo ospita questa imitazione truffaldina del quotidiano ticinese La Regione (il cui sito reale è Laregione.ch).
Screenshot dell’inizio del falso articolo.
Per i non svizzeri, Viola Amherd è la presidente di turno della Confederazione (il sistema elvetico è complicato) e quindi il suo nome è un richiamo molto forte e autorevole, ma qui viene usato abusivamente, come del resto viene abusato anche il nome della testata giornalistica.
Ovviamente non è vero che “i cittadini Svizzeri potranno ufficialmente andare in pensione a 45 anni”, come dice il titolo del falso articolo.
Lo scopo di questa falsificazione è promuovere una truffa basata su finti investimenti. L’articolo include infatti un modulo di iscrizione a un fantomatico “VortexValor” che promette a chi investe 250 franchi di “ricevere in media 3.000 CHF al mese sul proprio conto bancario. I profitti sono generati dal trasporto di gas e petrolio attraverso il nostro Paese verso altri Paesi. Come potete immaginare, veniamo pagati per questo. Lo ripeto ancora una volta. Non ci sono rischi, tutti gli investimenti possono essere restituiti in qualsiasi momento, il che è garantito dalla Banca Nazionale e dal nostro Ministero.” Ovviamente è tutto falso.
I malcapitati che abboccano a un’offerta troppo bella per essere vera come questa (ci sono sempre; lo so, perché mi contattano piangendo calde lacrime dopo aver “investito” migliaia di franchi) riceveranno una telefonata da un “manager” che li guiderà nel loro “investimento”. Traduzione: li spennerà facendo credere che stiano guadagnando montagne di soldi.
Il meccanismo di queste truffe è tipicamente questo: il “manager” crea un finto conto online di investimento per la vittima e incassa i primi 250 franchi. Il conto, consultabile via Internet dalla vittima, mostra quelli che sembrano essere rendimenti favolosi. È tutto finto: sono solo numeri su una pagina Web, generati dal software, ma sono presentati con una grafica curata e professionale.
Le vittime vengono sedotte da questi apparenti guadagni e, istigati dal “manager”, inviano altri soldi (reali) ai gestori della truffa con la speranza di guadagnare ancora di più. Ma, ripeto, è tutta una finzione.
La cosa che spiazza molte vittime è che se provano a prelevare i loro soldi da questi “conti”, li ricevono davvero, e questo aiuta a far sembrare serio e credibile l’intero meccanismo. Ma attenzione: i truffatori di solito non restituiscono mai più di quanto è stato versato. Ridanno alle vittime quello che hanno versato, ma mai di più. Se la vittima chiede di ricevere anche i presunti “guadagni”, il “manager” risponde con mille pretesti per rinviare o rifiutare la richiesta.
Il guadagno dei truffatori sta di solito nella mazzata finale: se vedono che la vittima è sedotta e investe soldi ma ne ritira anche una parte, gli propongono un affarone speciale, al quale bisogna aderire in fretta e che richiede un investimento ingente: 10.000 o più franchi, che (dice il finto manager) renderanno anche 100.000 franchi o più. La vittima, incantata dalla prospettiva di una cifra del genere, invia i soldi, chiede di prelevare almeno in parte i lauti guadagni... e a quel punto il “manager” scompare insieme ai soldi del malcapitato investitore.
Non inviate denaro a questi criminali; se ne avete inviato, consideratelo perduto per sempre.
---
Se siete fra le vittime di questi imbroglioni, troncate ogni comunicazione con loro e fate una segnalazione (non una denuncia) alle vostre autorità di polizia. La polizia difficilmente potrà fare qualcosa per acciuffare i criminali o per ridarvi i vostri soldi, ma la segnalazione è importante perché se nessuno segnala questo genere di truffa le autorità non hanno idea di quanto sia diffusa, e senza dati e numeri sulla sua diffusione è difficile stanziare fondi o assegnare risorse al contrasto di questi reati.
Se avete dato ai truffatori numeri di carte di credito o coordinate bancarie, avvisate il vostro gestore o la vostra banca e vi dirà cosa fare.
Se vi contatta qualcuno dicendo di essere un’autorità che è in grado di recuperare i vostri soldi, non credetegli: è un complice del truffatore, che vi chiederà altri soldi per “sbloccare” i vostri (inesistenti) guadagni.
---
Se invece vi siete imbattuti in un sito-truffa di questo genere e volete segnalarlo alle autorità affinché venga bloccato, ci sono vari modi per farlo:
Un’altra cosa importante da fare è parlare in casa e agli amici di queste frodi, perché tutti abbiamo un amico o un parente particolarmente vulnerabile che potrebbe essere ingannato e tentato da questi criminali, che sanno essere convincenti.