Tra fake news e intercettazioni telefoniche: l’ombra della Cina sulle elezioni USA
2024-11-8 21:31:18 Author: www.cybersecurity360.it(查看原文) 阅读量:0 收藏

Donald Trump è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America, il 47° della storia di una delle più grandi potenze del mondo.

Ma la strada per arrivare all’Election Day di questo novembre 2024 è stata lunga e spesso lastricata di minacce cyber e campagne di disinformazione volte ad influenzare la popolazione votante.

Intercettazioni telefoniche ed Election Day USA 2024

Ultime minacce in ordine di tempo sono state le intercettazioni telefoniche ai contatti legati alla campagna della Harris così come a quella di Trump.

Secondo quanto riporta Reuters, senza confermare la notizia, pare che attori cinesi si siano introdotti nel sistema di Verizon, il più importante fornitore statunitense di banda larga, per intercettare le conversazioni telefoniche sia delle persone affiliate alla campagna di Kamala Harris sia di quelle legate alla campagna di Trump.

Non ci sono state conferme da parte della campagna del tycoon, né del candidato alla vicepresidenza JD Vance. Secondo Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della campagna, il vicepresidente Harris avrebbe provato a ostacolare la salita al potere dell’avversario politico spingendo Cina e Iran ad attaccare le infrastrutture statunitensi.

Election Day USA 2024: indagini in corso

Mentre FBI e Agenzia USA per la sicurezza informatica e delle infrastrutture stanno indagando su un possibile coinvolgimento della Cina in questa intrusione nelle telecomunicazioni americane, il Dipartimento di Giustizia USA ha accusato tre membri del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane di hacking per aver tentato di compromettere le elezioni di questo 5 novembre.

Alla CNN un’altra fonte avrebbe affermato che sarebbero stati nel mirino di queste intercettazioni anche alti funzionari dell’amministrazione Biden. La dichiarazione in merito alle indagini in corso, diffusa in un comunicato, da parte di FBI e Agenzia USA riporta che a seguito dell’identificazione dell’hacking sono state immediatamente notificate le aziende colpite, è stata fornita l’assistenza tecnica e sono state condivise immediatamente le informazioni per assistenza le vittime.

Il primo a riportare la notizia di questa operazione di hacking cinese è stato il New York Times, ma come già successo nei mesi precedenti, sono state diverse le aziende di telecomunicazioni statunitensi ad essere colpite da hacking cinese, oltre alla già citata Verizon, come AT&T e Lumen, molto probabilmente allo scopo di ottenere informazioni sensibili per la sicurezza nazionale, come quelle relative alle richieste di mandato di intercettazione effettuate dal Dipartimento di Giustizia.

Sembra che in questo caso non ci siano indicazioni su una possibile relazione tra la ricerca dei dati su Trump e Vance e l’attività della polizia USA.

Il gruppo di hacker cinesi che starebbe a capo dell’operazione è Salt Typhoon, conosciuto nel settore della sicurezza per le grandi abilità nel penetrare nelle reti informatiche. Come dichiarato dal senatore Mark Warner, democratico della Virginia che presiede la commissione di intelligence, “Si tratta di una violazione molto grave che la commissione sta monitorando quotidianamente”.

Election Day USA 2024: la posizione della Cina

Nei giorni scorsi dall’ambasciata cinese a Washington la risposta è arrivata per ribadire di non conoscere questa situazione specifica e che il governo cinese è fortemente contrario ad ogni tipo di attacco o minaccia informatica: “Le elezioni presidenziali sono affari interni degli Stati Uniti. La Cina non ha alcuna intenzione e non interferirà nelle elezioni statunitensi”.

Lo stesso governo cinese ha negato le accuse, mentre insieme a Iran e Russia ha portato avanti un’azione di influenza sulle elezioni statunitensi. La Cina in particolare, secondo le agenzie di intelligence USA, ha tentato di colpire almeno dieci elezioni congressuali, statali o locali con campagne segrete sui social media.

L’arma della disinformazione

Fino al giorno delle elezioni americane, è stata registrata un’ampia campagna di diffusione di disinformazione online per mano di troll russi, che hanno tentato di coinvolgere anche gli account più influenti, come Elon Musk o Donald Trump Jr., con lo scopo di indebolire il sostegno internazionale all’Ucraina.

Nulla di nuovo rispetto alle elezioni politiche del 2016, in vista delle quali la Russia aveva sfruttato operazioni di propaganda per influenzare gli elettori, ma mentre in quell’anno le campagne si strutturavano attraverso contenuti virali che venivano diffusi sui social media, oggi si predilige la creazione di siti web falsi che presentano le notizie come fonti legittime.

Questa rapida evoluzione è stata favorita dai progressi dell’intelligenza artificiale, che ha semplificato la scrittura di articoli falsi, ma anche dallo sfruttamento di nuovi metodi, come il pagamento di attori per la realizzazione di video ingannevoli.

Per le elezioni in Moldavia che ci sono state lo scorso 20 ottobre, tra gli strumenti malevoli privilegiati c’è stato proprio il video deep fake, ma sono state sfruttate anche semplici mail fasulle per sabotarle, a conferma che disinformazione e fake news si stanno affermando sempre più come arma per la stabilizzazione degli equilibri tra e dei Paesi.


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